Corpi iconizzati e immagini "corporizzate"
Bacci, Michele (Universität Freiburg)

Publicació: Bellaterra : Universitat Autònoma de Barcelona. Servei de Publicacions, 2020
Resum: In questo saggio si presentano alcune osservazioni generali circa le ragioni e le modalità per cui, nella tarda Antichità e nel Medioevo, alcuni corpi eccezionali, in particolare quelli assai poco attraenti di uomini anziani venerati come santi in ragione delle loro virtù ascetiche, finirono per essere descritti come mirabilia, ossia come reliquie straordinariamente belle, destinate ad essere osservate e contemplate. Il tema dell'iconicità del corpo viene analizzato tenendo conto della concezione tardoantica della vista come pratica investita di significati religiosi e tecnica di appropriazione della santità e, in senso comparativo, degli sviluppi nel contesto buddhista, che gradualmente portarono dalla mummificazione dei corpi santi al loro uso e trasformazione in immagini di culto. Le testimonianze della tarda antichità cristiana permettono di ricostruire un complesso processo di interazione reciproca tra corpi e ritratti sacri, all'interno del quale questi ultimi finirono a poco a poco per essere considerati come surrogati dei primi, ancorché, sia pure soltanto in alcuni casi specifici, i corpi mummificati potessero occasionalmente essere usati, a loro volta, come icone. Un'enfasi particolare è posta su analoghi sviluppi in Egitto che stimolarono la condanna di Antonio il Grande.
Resum: The present paper offers some thoughts as to the dynamics by which, in the perception of Late Antiquity and the Middle Ages, some specific bodies, especially the unattractive remnants of old men worshipped as saints on account of their ascetic virtues, came to be described as mirabilia, that is as wonderfully beautiful relics, meant to be looked at and contemplated in the same way as holy portraits. The issue of bodily iconicity is investigated in its association with late Antique notions of sight as a practice invested with religious meanings and a way to appropriate sanctity, and in comparison with the developments in the Buddhist context, which gradually led from the mummification of holy bodies to the latter's use as and transformation into cult-statues. The evidence from Christian antiquity points to a complex give-and-take process between bodies and holy portraits, where the latter came gradually to be perceived as visual surrogates of the former, even if, at least in some instances, mummified corpses occasionally happened on their turn to be used as icons. Emphasis is laid on similar developments in Egypt that led to the condemnation of Saint Anthony the Great.
Drets: Tots els drets reservats.
Llengua: Italià
Document: Capítol de llibre
Matèria: Corpo ; Icona ; Tarda Antichità ; Concetto di bellezza ; Mummie ; Ritratti ; Body ; Icon ; Late Antiquity ; Beauty notion ; Mummies ; Portraits
Publicat a: Imago & mirabilia : les formes del prodigi a la Mediterrània medieval, 2020, p. 113-124

Podeu consultar el llibre complet a: https://ddd.uab.cat/record/235593


13 p, 713.3 KB

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